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Sulla porta di entrata leggesi una iscrizione: dalla quale si rileva che Numerio Popidio Celsino, in nome di suo figlio Numerio e col danaro dello stesso, restituì dalle fondamenta il Tempio d’Iside caduto pel tremuoto; per la quale generosità, i Decurioni l’aggregarono gratuitamente al loro ordine. L’area sacra era circoscritta da porticato, e le sue mura erano rivestite di stucco con le immagini delle egizie divinità. In fondo è il santuario isolato, ove stava collocata la statua d’Iside su di un alto basamento, sotto a cui stanno duo repositori per serbare le cose sacre. Vi si osservano due Are verso il lato sinistro; e il pilastrino lateralmente alla scala, conteneva unala-