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sinistra l’alloggio del padrone, composto di una sala di udienza, ed un’altra da dormire.
Di fronte all’ingresso principale si ha un vasto peristilio, ove sul lato destro sono i tre letti di fabbrica del triclinio con la tavola in mezzo per le vivande; sul cui piano fu rinvenuto il pregevole musaico del teschio umano, sotto al quale vi è una farfalla con le ali aperte, di sopra al teschio un archipendolo (ora nel Museo di Napoli).
Come luogo destinato al lavoro, questo locale non mostra alcuna traccia di decorazione; ma il grande uso che quivi facevasi dell’acqua, ed il rinvenimento di istrumenti destinati a radere, e conciare le pelli, inducono maggiormente a credere qual mestiere esercitavasi in questo locale.
Nell’edificio accanto al descritto, che è tutto in rovina, fu rinvenuto lo scheletro di quell’infelice trovato nell’anno 1874, il cui modello in gesso è già stato indicato nel Museo Pompeiano.
Uscendo nuovamente sulla strada principale, si ha sul lato sinistro salendo una bottega N. 8 tenuta da un tal Marco Sura, il quale nel cubicolo, ove dormiva, conservava la copia del decreto imperiale con cui gli si accordava la cittadinanza romana dopo 26 anni di servizio militare.
Nella stessa strada è a sin. salendo si volti nella 2ª. strada (Reg. VIII Isola VIII) per osservare il
N. 28. — Pel commercio che questa città aveva cogli Alessandrini, vi si trova stabilito anche un tempio dedicato ad una delle principali divinità dell’Egitto.