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Sotto l’arco della porla sul suolo a destra di chi scende, trovasi il cippo terminale con iscrizione sannitica del tenore seguente:

Magio Suttio, figlio di Maggio, Numerio Ponzio, figlio di Magio, edili, misurarono questa via innanzi alla porta Stabiana. La via fu misurata per dieci pertiche. Gli stessi misurarono la via pompeiana per tre pertiche innanzi la cella di Giove Melichio. I medici pompeiani lastricarono questa via e gli edili l’approvarono.

Più innanzi al di fuori della porta leggesi altra iscrizione, posta accanto ad un sedile pubblico, concepita nel seguente modo:

L. Aviano Fiacco Ponziano, figlio di Lucio, della tribù Menenia. Q. Spedio Firmo, figlio di Quinto della tribù Menenia, Duumviri Giusdicenti, fecero col loro danaro la via dal MILLIARIO ai CISIARII (conduttori di carri) per dove si estende il territorio dei Pompeiani.

Salendo la strada e voltando nel primo vicolo, che separa l’isola I dalla II vedesi la via in pendio per lo scoscendimento delle acque, la quale è priva di selciato, e la gente dovea transitarla sui marciapiedi.

Verso la metà evvi un ponte di fabbrica per la traversata.

Presso il ponte, a dritta salendo, può osservarsi un grande opificio di pelli.

Regione I — Isola V — Via III.

CONCERIA DI PELLI

N. 2. — L’edifizio che forma gran parte dell’isola, è un opificio destinato alla conciatura delle pelli.

Dopo il vestibolo trovasi un piccolo atrio, ed a