Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 8 — |
la prima veniva chiusa esternamente con porta di legno a due battenti, la seconda con cancello di ferro.
Salendo la porta della Marina sotto l’androne a dr. si entra nel Museo pompejano.
* MUSEO
Giova far osservare che la distruzione di Pompei fu causata non solamente dal tremuoto, ma da una pioggia di lapillo che, accumulatosi, giunse all’altezza di più di tre metri, e poi da un’altra pioggia di cenere e di acqua cocente, la quale formò uno strato molto solido intorno ai corpi che si trovavano in essa avviluppati. I Pompeiani, caduti estinti in mezzo alla pioggia di cenere, perdettero col tempo le carni e le vesti, e nel posto di esse è rimasto un vuoto, in fondo al quale giacciono le ossa nella stessa posizione in cui erano i corpi moribondi. Per modo che versando in quelle cavità il gesso liquido, che col tempo indurisce, può ottenersi la forma del distrutto corpo. — Con tal procedimento si sono ottenuti tutti quei modelli che noteremo quì appresso.
Nella 1.ª sala a dr. osservasi il modello in gesso, ovvero il getto eseguito sull’impronta di una porta, alla quale stanno attaccate tutte le sue ferrature antiche. La porta di legno che sta presso della seconda sala, è una riproduzione moderna dell’anzidetto getto, munita delle stesse ferrature ad imitazione di quelle antiche. — Si osservano molti frammenti d’iscrizioni su marmo; non che il modello in gesso di uncane-