dovè rivolgere la marcia a settentrione montando la valle Ariana; talchè la sera arrivò a Medicina, castello de’ Lucchesi, dove co’ suoi pernottò. Qui gli pervenne il soccorso di Gio. Paolo Orsini, che aggiunse le sue bande a quelle di altri generosi, comandati da Bernardo Strozzi, ardenti propugnatori della italica indipendenza. Alla prim’alba del 2 di agosto si era già mosso con animo di condurre l’esercito a Firenze costeggiando la Valdinievole, e seguendo pei poggi del Montale al di là di Pistoia. Ma poco stante ingannato dalle guide de’ Cancellieri, il Capitan Pazzaglia e il Melocchi, che seco il traevano per farsi vendetta sui lor privati nemici, volse il cammino più in alto verso le sorgenti della Pescia maggiore sino al Castello di Calamecca, ove per quella notte arrestossi. La mattina poi del 3 agosto, fattogli varcare il Monte delle Lari, che rimane a mezzodì di San Marcello, si trovò invece dopo ripida discesa dinanzi a questo forte castello; che mostratoglisi avverso al passaggio, come di fazione Panciatica e seguace dei Medici, ordinò fosse arso e distrutto. Questa marcia del Ferrucci non era ignota al Principe d’Oranges, generale nemico con gl’imperiali, come quegli che era informato del tutto dal generale de’ Fiorentini, il perugino Malatesta Baglioni; traditore, che all’Oranges aveva promesso di non combattere gli alloggiamenti Tedeschi-Cesareo-Papali durante l’assenza sua dall’assedio per ir contro al Ferrucci! Arrivato il Principe con circa 8000 soldati tra Pistoia e Cavinana, sulla col-