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e in autunno, hanno l’aspetto non di rado malsano, minor forza fisica e intellettuale. Gli abitanti delle colline e de’ piani, addetti alla cultura di fertili terreni, conoscono più che pe’ sistemi agricoli, per lunga esperienza, ciò che meglio convenga di semente e di cure a que’ loro terreni; sicchè l’agricoltura e l’ingrassamento del bestiame bovino sono per loro portati a un grado di perfezione da non temer confronto nè concorrenza. Tengono vita continuamente esercitata, usano cibo volgare, ma sano; migliore i coloni della pianura pistoiese che quelli della val di Nievole. I montanini qui in generale sono di miti costumi, dati alla pastorizia, alla cultura dei campi e delle selve, al taglio dei boschi, al far carbone, non che a certe arti industriali potutesi stabilire per questi monti col benefizio di perenni fiumane. Certe speciali faccende, ricorrenze annuali e festività, come a dire il tempo delle raccolte (incominciando dai luoghi della montagna), il calen di Maggio, le feste nuziali, le solennità religiose, in specie quelle della propria parrocchia, e altri allegramenti di famiglia, appalesano che la loro indole e i loro costumi sentono ancora dell’antica semplicità. Questi pregi sono però di gran lunga scemati presso quelle popolazioni che, o sono lungo le vie principali più frequentate, o sono più prossime alla città.


Lingua. — Gli abitanti delle due valli, d’Ombrone e di Nievole, come negli esercizi della vita e nei costumi, si assomigliano nella lingua, che par-