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LA MONTAGNA PISTOIESE




Chi visita a’ dì nostri la montagna
di Pistoia, non vi trova se non
amenità di luogo, pace, ricchezza
e cortesia tra gli abitanti.
(D’Azeglio, Niccolò de’ Lapi.)


Sotto questo nome s'intende quella fertile e pittorica parte de’ gioghi appennini, a maestro di Pistoia, racchiusa tra l'Ombrone e la Lima, che in parte è percorsa dal piccolo Reno, si estende e si eleva fino alle alture di Boscolungo, e della quale San Marcello è capo-luogo, e fa centro. È degna di esser visitata per la fertilità e bellezza delle sue valli, come per le sue storiche rimembranze.

Cenni storici. — Siccome queste catene appennine dividono l'Italia media dalla Gallia cisalpina, così ne valicarono i gioghi tutti i nemici e conquistatori del bel paese, tanto quelli che furon detti barbari stranieri, quanto i barbari interni. Non parleremo degli Etruschi che ne furono i pacifici abitatori. Ma i Romani dopo averli cacciati, e nelle lotte poi coi Liguri Apuani e coi Galli Boi, varcarono questi monti; prima sconfitti, alla fine poi vincitori. Pretendesi che per tai gioghi Annibale discendesse