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TANA A TERMINI fra POPIGLIO e LIMANO
(Presso alla medesima è un’Osteria dove si trova una guida per accompagnare nella caverna.)
a Tana a Termini si chiama così, perchè posta un tempo sul confine che divideva lo stato Lucchese dal Toscano. In questa Tana, o Grotta penetrano le acque del rio Capriana. La divisione suddetta era indicata con pioli di pietra, detti Termini. Da questa grotta scaturisce alle falde del Monte d’oro (detto così dalle cave già ricordate) il fonte appellato Dordolio.
La grotta è profonda, con entrovi seni di acque; tutta piena di naturali scherzi, come di stallatiti arboriformi, crostacee e raggiate; e stalammiti, con qualche ingemmamento selenitico, che la incrostano bizzarramente. Essendo il monte sovrapposto di calcare antico, pare che la grotta si sia formata dal passaggio di acque più o meno acidule; le quali insinuandosi dapprima ne’ ristretti spechi del monte, corrodendone in seguito la sostanza, adagio adagio produssero in essa vasti e tortuosi cunicoli. I naturalisti vi hanno anche trovato qualche nuova specie d’insetti ciechi, come sovente si rinvengono in queste caverne. Non essendo questa grotta stata mai abbastanza esplorata, meriterebbe vi si tentasse pur qui qualche escavazione, nella probabilità di trovarvi dei frammenti paleontologici, e forse qualche fossile.