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sima sotto il nome di Beatrice di Pian degli Ontani? Fra molti uomini e donne della montagna vaghi d’improvvisare, fra i quali e de’ più spontanei e colti è da notare un certo Mugnaio di Lizzano, bisogna dire che la Beatrice ha il vanto su tutti. E chi direbbe che questa donna a oltre 70 anni improvvisa tuttora? Fu celebrata dapprima dall’illustre Tommasèo nella sua prefazione ai Canti popolari toscani, illirici, ec. dopo che a Cutigliano, nel 1832, la udì improvvisare. Ed ecco come ei ne parlava: — «Io amo questa montagna come de’ più poetici luoghi della poetica terra toscana. E quivi per primo sentii la poesia popolare svelarmi, come Beatrice sul monte, la sua modesta bellezza, e prepararmi a vita novella. Onde la Lima è a me più memoranda dell’Arno: e allo strepito di quel torrente rispondono molte armonie quiete e perenni dei miei pensieri.

«A Cutigliano ho trovato ricca vena di canzoni. Feci venire dal Pian degli Ontani una Beatrice, moglie d’un pastore, che bada anch’essa alle pecore, che non sa leggere, ma sa improvvisare ottave; e se qualche sillaba è soverchia, la mangia pronunziando, senza sgarrare verso quasi mai; donna di circa trent’anni, non bella, ma con un volger d’occhio ispirato, quale non l’aveva madama De Sade; lo giurerei per le tre canzoni degli Occhi.»

Fin dalla sua gioventù, e anco nel 1868 con famiglia, e a sì tarda età, pur sempre improvvisa, tanta è in lei la serenità della mente e del cuore! Il suo improvviso non è di stornelli, ma di ri-