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da boscolungo ai bagni di lucca |
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ogni lato, colla sua parte anteriore così pittoresca somministra una grande varietà di soggetti alla tavolozza del pittore. I fianchi delle montagne scendono verso il fondo della Scesta ad un angolo così ripido, che fa d’uopo attraversare il suo letto otto o nove volte pel tratto di un eguale numero di chilometri. La strada per altro, ad eccezione di un breve spazio sopra Palleggio, è molto scabrosa. Coloro che si recano ai Bagni di Lucca devono ad ogni costo fare una escursione lungo la Scesta: in carrozza fino a Ponte alla Scesta, dov’è una buona Osteria ed Albergo di Francesco Bertani il quale vi offre una guida per andare a vedere la bella Cascata del Tino a 15 minuti dal Ponte, e poi a cavallo e a piedi fino al punto che loro più aggrada. In un luogo solo, a circa un miglio nella valle, la strada non è perfettamente sicura, perchè attraversa un pendio ricoperto di sassi mal fermi, che rotolano dalle roccie superiori di alcune centinaia di piedi nei letto del torrente ad un angolo di circa 45 piedi. Quando io arrivai in questo luogo, v’incontrai una donna, la quale stava colà aspettando da un paio d’ore per passare; perchè oltre al continuo scendere di terriccio, che aveva quasi intieramente cancellato ogni traccia di sentiero, precipitavano dall’alto ad ogni tratto grossi macigni, che piombavano a grandi sbalzi fino nel letto del torrente. Il nemico che mandava questa scarica di proiettili era un branco di capre che pascolava là sopra, e che fulminava a quel modo l’innocuo viaggiatore. Ci volle molta