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da boscolungo ai bagni di lucca | 131 |
sulla direzione da prendere per attraversare i monti sino alla Lima inferiore, mi fu detto che, arrivato a Lavacchia, doveva chiedere di Limano, e recarmi colà. Seguendo questo consiglio, avrei piegato troppo alla sinistra, ed accresciuto molto la distanza sino ai Bagni di Lucca; perciò m’avviai diritto verso Palleggio, dove sperava incontrare la strada pei Bagni. Un breve, ma erto pendìo, detto la Spianata, guida da Lavacchia alla cresta dei monti che guardano nella valle di Scesta. In una parte di quella cresta, detta, se non erro, la Motta, formata di roccie perpendicolari, incontrai un pastore che mi avvertì di non seguire l’unico sentiero visibile verso la sommità, perchè in alcuni luoghi pericoloso: due uomini vi avevano perduto la vita. Perciò io discesi in linea retta alla Scesta, per un sentiero di pecore, erto, scabro ed irregolare. Dopo un’ora il sentiero era meglio tracciato, ma pur sempre poco aggradevole, pei molti sassi mobili ed acuti che l’ingombrano. Si giunge in breve a Siviglioli, luogo relativamente pianeggiante già al basso, con alcune povere capanne di pastori. Qui traversai di nuovo il letto del torrente, là dove si unisce alla Sega. (Forse avrei fatto meglio ed in minor tempo scendendo il torrente di Lavacchia.) Finalmente si arriva ai boschi di castagno di Largini. Nulla di più bello della scena che si presenta lungo tutta la via fino a Ponte Nero vicino a Palleggio e Cocciglia.!
«La forma fantastica, ma graziosa delle montagne, rivestite di boschi, che cingono la valle da