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128 da san marcello a boscolungo


«Il passeggiatore ardito e robusto da Boscolungo può fare l’ascensione del Libro Aperto in due ore e mezzo, a 1931 metri; o più oltre, quella del Cimone, a 2167 metri, la vetta più alta degli Appennini settentrionali; d’onde, se il tempo è favorevole, si può vedere l’Adriatico ed il Mediterraneo, e perfino un lembo delle nevose Alpi dietro Verona, ad una distanza dalle 80 alle 90 miglia. Più di una signora ha fatto questa ascensione a dorso di mulo o di somarello; non senza però essere costretta tratto tratto a servirsi delle proprie gambe; perchè sarebbe imprudente l’affidarsi a quelle dei quadrupedi in alcuni passi difficili, dove questo modo di viaggiare deve essere tutt’altro che piacevole lungo quello scabro sentiero. La salita del Cimone è stata da me eseguita senza guida, salendo sul Libro aperto nell’andata, ed il fianco verso Fiumalbo nel ritorno, riposandomi a due fiate, per circa un’ora e mezzo, in tutto avendo impiegato 11 ore. Arrivato alla sommità alle 2 pom. (ora tutt’altro che favorevole per la vista) potei ciò non ostante distinguere chiaramente Modena e Reggio, il Mare dietro Livorno, ed i monti nei dintorni di Firenze. Dietro Modena si estendeva sopra la pianura Lombarda una densa nebbia, dalla quale emergeva torreggiante la linea bianca e addentellata delle Alpi.

«Un’altra passeggiata che presenta eguali difficoltà, ma richiede minor tempo, è quella delle Tre Potenze; dove erano i confini degli antichi ducati di Toscana, Modena e Lucca. Anche questa la feci