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100 da san marcello a lizzano e a cutigliano


colo a oro con una tavola, la Vergine in trono e sei Santi attorno, certo della scuola dell’Angelico. Neppure è vestigio dell’antico palazzo pretorio dove risedevano, come nel capoluogo, i Capitani della montagna. Ma per un tumulto popolare contro al detto Capitano, da quel tempo (1373) risedè il medesimo sei mesi a Cutigliano e altrettanti a San Marcello. E a proposito di tal sommossa, ecco come se ne narra il motivo.

Cotesto Capitano dicono anch’oggi si fosse invaghito d’una fanciulla del paese di rara bellezza. Soleva il Capitano frequentare la sua casa, dove non restava più che un fratello ed una sorella. Ma la gente già ne sparlava, e il fratello pur per riguardo tacendo, dentro però se ne rodeva. Un bel giorno finalmente ruppe il silenzio e minacciò il Capitano se fosse più tornato in sua casa. Gli occorse intanto di dovere per sue faccende andar fuori del paese, e in casa avvertì che la sera non sarebbe tornato. Al Capitano non parve vero, e bandì subito una festa da ballo, e fra le molte ragazze invitò, com’è a credere, la sua ben amata. Ma invece il fratello tornato a casa la sera stessa, risaputo dov’ella era, ribollitogli il sangue, corre di furia al palazzo, si gitta nel pieno della sala, e su al collo del Capitano si avventa come volesse abbracciarlo; lo prende di soppeso e gli fa saltar la finestra, sicchè il misero rimase morto sul colpo! Allora un fuggire e uno spavento fra tutti. Quindi fra i paesani mano ai coltelli e vendette di sangue tali, che per molto tempo