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quivi è comoda Cantoniera, e vi si passa la notte.
Al mattino, per tempissimo, salutati dalla purissima e balsamica aria montanina si comincia l’ascensione del monte, e lasciati ben presto i pascoli, si innoltra il passo fra le roccie e le vaste frane, che fanno corona al gruppo centrale della Presolana, che quivi si estolle maestoso, e a primo aspetto inaccessibile. È duopo costeggiarlo da est ad ovest sempre a traverso quelle frane, finchè si giunga ad un dirupo che forma confine colla Valsurio e si nomina il Passo di Pozzera, o Ceresole. Da quel punto si piglia la direzione nord per giungere alla vetta, da cui, quando sia favorevole il tempo, si gode tale uno spettacolo, da compensare le mille volte i disagi della faticosa salita. Questo ultimo tratto però è arduo assai, e chi si peritasse di avventurarvisi si arresti al Passo di Pozzera, dal quale (a metri 2200 sul liv. del mare) si affaccia, quasi al paro della sommità, stupenda veduta.
Dalla vetta si discende al Passo di Pozzera, da questo, in direzione opposta a quella tenuta per l’ascesa, si deve seguire per un centinajo di passi inclinatissima frana, procedendo possa per terreno più sodo fino ai pascoli di Presolana, donde costeggiando il torrente fra pittoresca orrida stretta si va a Rusio e Castione.