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pata: sembra un male più forte di qualunque rimedio. Se fosse lecito confidare nelavvenire, sarebbe facile fin d’ora il predire quanto vistoso contributo in legnami da opera, e da marina la provincia di Bergamo sia in grado di fornire alla Nazione.

Bestiami. — L’allevamento dei bestiami, altra fonte di prosperità nelle valli, comincia ora ad acquistare un’importanza economica affatto sconosciuta. La sostituzione del bestiame di grossa portata in luogo di altre speci più animate, come sono la pecora e la capra, non potrà però essere che opera lenta del tempo, e sempre limitata all’attitudine più o meno conseguibile di migliorare i foraggi nelle varie parti del monte.

Nel 1836 eran 36 mila le capre; ne restano oggi 13 mila, che non saranno mai distrutte per intero.

Le pecore oggi non arrivano più che a 27 mila: dimezzate in confronto al passato: razza sobria, robusta, speciale al paese, fatta appositamente per consumare i pascoli magri dei monti più improduttivi, non per invadere, come pur troppo fanno, i pingui seminati d’inverno nel piano.

Le bovine in numero di pressochè 30 mila fra capi grossi ed allievi formano in gran parte oggetto di particolare speculazione ai grossi mandriani, che salgono a pascolare