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40 | GUIDA |
SAN PIETRO MARTIRE
All’antico convento, fatto già alloggio militare, appiccossi non è guari un incendio, dopo il quale fu soppresso, e quasi interamente spianato. Era esso antichissimo, mercecchè fu eretto solo quarantott’anni dopo la morte di San Domenico1. In suo luogo sorsero nuove abitazioni, e si aprirono novelle strade. La chiesa sola rimase intatta. La tavola di Pomponio Amalteo sul maggior altare finge l’orrendo spettacolo del martirio del santo titolare, soggetto, in cui Tiziano fa il suo capolavoro, ma che a lui, benchè posteriore, servì di scoglio. Il san Tommaso d’Aquino, dipinto nel 1605.2, è di Marco Vecellio, di Tiziano allievo e parente. Lo eseguì con colorito armonico, e apposevi l’iscrizione Marcus Titiani f. In aggiunta vi stava l’Annunziata del Pordenone, tanto lodata dal Vasari, quadro, in cui oggi altro non resta d’inviolato, che il Padre eterno. La sant’Orsola e compagne era un’eccellente fattura di Giovanni Martini, e perchè tale, fu trasportata a Milano per la reale pinacoteca3. Vi si conserva nulladimeno la parte superiore, nella qual pure è delineato l’eterno Padre con angeli. I puttini di mezzorilievo nel parapetto dell’altar del Rosario han l’iscrizione giuseppe torreti. Sono di una maniera pastosa, ed una delle cose le più perfette, ch’egli abbia. In questa chiesa s’innalza il monumento del