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D’UDINE | 29 |
SANTA MARIA MADDALENA DETTA I FILIPPINI
Le prime due tavole, l’una in faccia l’altra, sono di Gio: Battista Tiepolo. L’una raffigura san Francesco di Sales, e l'opposta un angelo, che scende verso la terra portante in mano l’aurea misteriosa canna1. A taluni per altro sembrerà avere il veneto pittore qui fatto, anzi che un angelo, un ballerino da corda coll’equilibrio in mano. Cionullaostante ognuno dee confessare essere guidato con freschezza di carnagioni, con panni eccellentemente toccati, con maneggio franco di pennello. Gli altari son decorati di statue, che portano ii nome di Giacomo Contieri. Le pareti della sacrestia sono adorne di alcune dipinture stimabili, fra le quali non manca una Madonna di stile leccato, che viene da Sassoferrato, e la copia dell’Annunziata del Pordenone fatta dal padre Carlo Griffoni, e riposta a san Pietro martire, fredda alquanto sì, ma preziosa, perchè l’originale ne è guasto. Dietro il maggior altare si biasima il mal disegnato quadro del Brunelleschi, e nel fondo del corridore, che cinge internamente la chiesa, s’ammira il capo lavoro del canonico Cosattini con san Filippo, cui comparisce in visione la Vergine santa.
ARCIVESCOVADO
L’arcivescovado posto nella situazione più ridente della città, servì, dappoi che cedettero il castello, a
- ↑ Egli ha avuto in vista l’angelo dell’Apocalisse, che habebat mensuram arundineam auream. Cap. 21.