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e nel 1166, Lodovico il Bavaro nel 1327, l’imperatore Carlo IV nel 1355, Massimiliano imperatore nel 1516. Il popolo possidente alleato spesso anche con alcuni nobili, ordinato tradizionalmente per repubblichette federative, votava statuti, nominava sindaci e consoli, s’accordava in generale comunità a Breno. In Valle era un misto di curie vescovili, di castelli feudali, di consigli popolari, di magistrati, di principi conquistatori, ora Torriani, ora Visconti, ora Malatesta. Laonde la Valle che già dal mille esercitava commerci con Venezia subentrata all’antico emporio di Padova ed al porto di Adria, nel 1426 fece pratiche per porsi sotto le ali del leone dell’Adriatico. Venezia meglio d’ogni principato rispettò le libertà della Valle, ne favori le industrie ed i commerci, pesò lievemente colle imposte.

Dal 1428, in cui Venezia prese primo possesso nella Valle, al 1516, il di lei dominio vi fa contrastato dai signori di Milano Visconti e Sforza e dai congiurati di Cambrai, e l’inquisizione nel 1518 giovandosi dell’indebolimento di Venezia nella Valle Camonica abbruciò più di settanta streghe e stregoni, specialmente a Pisogne. Con Venezia teneva il popolo, i feudatari stavano massimamente coi Principi, onde Venezia bandì i Federici di Mu e di Cemmo. Nel 1433 approvò i nuovi Statuti della Valle1,

  1. Quegli Statuti, in parte modificati, furono primamente stam-