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ghisa al giorno il suo prodotto che prima era di 30. La ghisa di Pisogne è eccellente per la produzione dell’acciaio fino, ed i di lui ferri ebbero distinzioni alle esposizioni di Firenze (1861), di Londra (1862), di Parigi (1867).

L’industria mineraria. — Pisogne va onorato non solo dal ferro, ma anche dal gesso e dalle macine. La volpinite di Volpino e di Lovere oltre il lago rimpetto a Pisogne, emerge anche qui, e si cava, cuoce e macina per la produzione annua di circa ventimila quintali per fabbrica, per carta, per concime. A Gratacasolo poi, a due chilometri da Pisogne nella valle, sono cave di macine pel grano di arenaria rossa, e di conglomerato siliceo, macine che valgono sul sito da 100 sino a 300 lire, delle quali medianamente se ne estraggono 300 all’anno, e che si spediscono sino nella Spagna e nell’America. Nel piano di Pisogne, sotto un metro di terriccio, è deposito di torba. A Pisogne Corna nel 1872 aprì filanda a vapore di 60 bacinelle.

Da statuti di Brescia rilevasi che già del 1270 Pisogne era stazione di legnami, che dalle valli per Iseo si diffondevano alla bresciana. Il di lui mercato nei secoli passati era frequentato anche da Milanesi, da Pavesi e da Cremonesi. Alla coraggiosa iniziativa di Pisogne si deve l’apertura della via pittoresca lungo il lago che raggiunse la vecchia a Marone,