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rimpetto la Val Paghera, che addussero gravi danni per alluvioni. Le maggiori e più recenti avvennero: per la Val Grande il 4 ottobre 1852 e il 20 agosto 1864. Nel 1338 ebbe lite con Vione pei confini. I Federici qui dalla Rocca esigevano pedaggio, e vi avevano regalìa delle caccie; onoranze alle quali subentrò il comune, quando nel 1436 Venezia cacciò que’ feudatari. Patì gravissimi incendi nel 1727, nel 1682 e nel 1807. Fu già opulenta per industrie del ferro e della lana; ora v’è affatto cessata quella della lana per diminuzione delle pecore, quasi spenta quella del ferro, perchè torna meglio mandare i carboni nella valle mediana. Del suo bel marmo bianco ha ovunque traccie di uso dei tempi antichi. Il 27 luglio 1873 vi si inaugurò nella piazza il monumento ai garibaldini cadutivi combattendo il 4 luglio 1866. — Abitanti 1929. Il burro di Vezza è il migliore della provincia di Brescia. Nel 1886 vi si addolcì l’erta della via nazionale.


Vione. si pronuncia Viù, voce osca che vale via, e che si ripete in paesello di Valtellina fra Tirano e Bormio, in altro delle prealpi pennine. Fu come l’Atene del bacino superiore dal 1460, quando prese ad avere scuole di grammatica latina, semenzaio di notai sino al 1705, onde mostra le case più signorili della valle superiore. Ebbe un castello con sei torri