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di questo Comune si cava il minerale che alimentava il di lui forno riattato nel 1860, e che rendeva in media un prodotto annuo di 435 tonellate di ghisa. Il popolo della valle trae frequente a visitare a Cerveno le quattordici capelle con figure in legno ed in istucco della scuola de’ Fantoni di Rovetta, rappresentanti la passione di Cristo. In carta del 960 è nominata villa Cerveno. — Abitanti 727.


Cemmo. Parte del minerale del Tinerale e del Giovo andava ad alimentare l’alto forno di Cemmo a quattro chilometri da quello di Cerveno, che dal 1866 avea la produzione annua media di 459 tonellate. Ora questi forni sono spenti. Cem è una delle cinque pievi e delle quattro curie vescovili della Valle, ma ora diventò frazione di Capo di Ponte. La sua antica chiesa di S. Siro tra le rupi sopra l’Oglio ha l’abside fatta con un saccello romano. Ivi il vaso battesimale per immersione, ed i fregi della porta meridiana, accennano ad età anteriore al mille, e nel generale ha lavori di tre epoche. Frammenti di questo tempio si immurarono nella nuova parrocchiale di S. Stefano compita nel 1444. Presso la vecchia Pieve era il castello di Pedena de’ Pellegrini, e là, sopra una rupe, è avanzo d’inscrizione del 1167. Ancora nel 1299 il vescovo di Brescia avea molti Manenti, ovvero servi della gleba a Cemmo. Questo paese fu patria al valente pittore