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fumo adosso a Lorenzo e non bastando loro interamente l’animo, lo ferirono in sulla spalla; lui si cominciò a discostare e, tratto fuori un pugnale, a difendersi, e concorrendovi brigata, cominciò a ridursi in salvo, ed in quello furore fu morto Francesco Mori che era seco; finalmente Lorenzo, con aiuto di chi era a torno e de’ preti, fu condotto vivo in sagrestia e, chiusa la porta, guardato non potessi essere morto. Mentre che queste cose si facevano in chiesa, l’arcivescovo, che poco innanzi si era partito accompagnato da molti parenti ed amici, de’ quali la piú parte non sapeva nulla, ed alcuni sua fidati e perugini, era ito in palagio per occuparlo, sotto colore di volere visitare la signoria; messer Iacopo era in casa a ordine per montare a cavallo e, correndo per la cittá, gridare «libertá» per sollevare el popolo. Non successe in palagio el disegno allo arcivescovo; anzi, volendo fare violenzia, fu ributtato e rinchiusesi in certe stanze che vi sono, da se medesimo; di che la signoria, veduto questo tumulto, fece serrare le porte del palagio, con animo di guardarlo e difenderlo da ciascuno. Sopravenne intanto messer Iacopo, e vedendo la porta chiusa volle sforzare el palagio; ma fu ributtato da’ sassi che erano gittati da e’ ballatoi. Era in questo mezzo cor.,o el romore per la cittá, e benché in quel principio ognuno fussi spaventato, pure intendendosi Lorenzo essere vivo ed el palagio essere assaltato e difendersi, gli amici dello stato ripresono vigore e, prese le arme, parte ne andò a soccorso del palagio, parte in Santa Liperata a cavarne Lorenzo e conducerlo vivo a casa. El popolo ancora, parendogli lo amazzare Giuliano, che aveva benivolenzia, stato uno atto molto brutto e contra ogni civilitá, massime in chiesa in di solenne; e vedendo el palagio per quella parte, e la vittoria aviarsi di lá, e parendo che el volere occupare el palagio fussi un volere occupare la libertá, cominciorno a correre per la terra, gridando «palle palle», ché tal segno ha l’arme de’ Medici; in modo che sendo el concorso universale per Lorenzo, messer Iacopo si fuggi fuora di Firenze e gli amici di Lorenzo insignoriti dello stato cominciorno a usare la vittoria.