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E1 re intanto, giunto a Milano, si aviò personalmente colie gente verso Genova, benché Roan ed e’ primi della corte molto lo sconfortassino dello andare in persona, perché, rispetto a’ luoghi aspri e difficili, pareva che si mettessi in qualche pericolo, e quando bene non vi fussi pericolo, che non riuscendo la impresa, giucassi troppo della riputazione sua. E certo questa impresa fu riputata tanto difficile, che tutta Italia stava sospesa a aspettarne lo effetto, perché oltre allo essere fra Milano e Genova passi molto forti ed aspri dove avevano a passare e’ franzesi, oltre allo essere la cittá fortissima e di natura e di accidente, si intendeva che quello popolo armigero ed uso alle zuffe era ostinatissimo al difendersi. Avevano eletto uno popolano vile per doge, avevano pieno Genova di soldati e fanti forestieri e pareva che con grande animo aspettassino la venuta degli inimici; ma come el re in persona e le sue gente si accostorono alla cittá, subito entrò fra loro tanta viltá e disordine, essendo massime stati ributtati da uno passo forte, che prestissimamente si dettono al re.

Credesi che questa vittoria dispiacessi al papa ed al re di Napoli, nondimeno, massime el re, non ne feciono, né prima né poi, segno manifesto. Ma certo fu che a’ viniziani dispiacque assai, e’ quali considerando essere el re in Italia con si grosso esercito, e quanta riputazione aveva acquistata per la si presta espugnazione di Genova, cittá fortissima e potentissima, cominciorono molto a temere dello stato loro, e però voltisi allo imperadore, lo richiesono facessi qualche dimostrazione di volergli soccorrere in caso che el re gli offendessi; il che lui fece volentieri, e gli servi di cinquemila uomini, publicando che gli aiuterebbe con tutte le forze sue.

Ebbe di questa vittoria grandissima allegrezza la cittá nostra, perché avendo e’ pisani mandato aiuto di molti uomini a’ genovesi, el re dimostrò averlo per male e disse molte volte agli oratori nostri che, acquistata Genova, voleva renderci Pisa, e che, bisognando, verrebbe a questa impresa per nostro capitano. Ma come facevano tutte le nostre buone nuove, ogni cosa diventò vana, perché el re, acquistata Genova, intendendo