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secondo che è la natura loro quando truovono riscontro, a disordinarsi, a andarsene in qua ed in lá; per la quale cosa Consalvi, uomo valentissimo, conosciuta la occasione, gli assaltò e dette una rotta grandissima. Fu in questo conflitto lodata assai la virtú degli italiani, massime de’ Colonnesi e di Bartolomeo d’Albiano; de’ franzesi una parte ne fuggi a Gaeta, fra’ quali Piero de’ Medici, fuggendo, annegò nel Garigliano; e pochi di poi e’ franzesi che erano in Gaeta, privati d’ogni speranza, patteggiata la salute loro, dettono Gaeta a Consalvo, in forma che tutto quello regno venne nelle mani del re di Spagna, e la riputazione di Consalvo, che era chiamato el gran capitano, cominciò a essere si grande, che tutta Italia non diceva altro e n’aveva paura e riverenzia. Né fu migliore la fortuna del re di Francia di lá da’ monti, perché in Linguadoch a Salsa fu interamente rotto dagli spagnuoli lo esercito suo; per le quali cose essendo quello re assai sdegnato e conoscendo esserne stata in gran parte cagione e’ disordini degli uomini sua, deliberò volersi per lo innanzi trovare personalmente a tutte le imprese s’avessino a fare, le quali tutte insino a quello di aveva amministrate per mano de’ sua capitani; e cosi sendo molto sbattuta e debole la potenzia del re ed inviliti assai per Italia gli amici e dependenti sua, fu ferma opinione che se Consalvi si fussi fatto innanzi colle sue gente, arebbe co’ danari medesimi degli italiani rivolto per tutta Italia lo stato de’ franzesi. Ma lui, o non considerando questo partito o per qualche altro rispetto e fine incognito, acquistato che ebbe tutto el reame, eccetti quegli porti che erano in mano de’ viniziani co’ quali teneva buona amicizia, fermò le arme; in modo che poco poi tra Francia e Spagna si contrasse una triegua e si cominciò a praticare accordo, el quale, come di poi si dirá, ebbe effetto.