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che era Proposto, vi erano solo quattro fave nere, quella del gonfaloniere, di Luca di Tommaso, di Niccolò Giovanni e di Francesco Girolami; gli altri cinque, che erano Piero Guicciardini, Piero d’Antonio di Taddeo, Niccolò Zati, Michele Berti e Bernardo Neretti, apertamente la contradivano. Per la qual cosa non si vincendo, poi che nella pratica furono dette, e senza frutto alcuno, molte parole perché la signoria vi concorressi, in ultimo Francesco Valori levatosi furiosamente da sedere, e dicendo che o morrebbe egli o morrebbero loro, concitò con la autoritá sua tanto tumulto, che molti, inanimiti, eominciorono a svillaneggiare e minacciare la signoria; fra’ quali Carlo Strozzi prese pella veste Piero Guicciardini e minacciollo di gittare a terra dalle finestre, perché gli pareva che essendo Piero di piú autoritá che alcuno de’ compagni, rimosso lui, la cosa fussi fatta. Veduto adunque tanto tumulto, di nuovo si cimentò el partito e si vinse con sei fave nere; perché Niccolò Zati ed uno degli artefici, o impauriti di loro propri, o dubitando non si facessi qualche maggiore disordine, calorono. Piero Guicciardini, Piero d’Antonio di Taddeo e l’altro artefice stettono tuttavia fermi e constanti; e cosi vinto el partito, la notte medesima di quivi a poche ore, fattigli prima confessare, fu a tutti a cinque tagliato el capo. Questo fine e tanto inopinato ebbono questi cinque cittadini, de’ quali alcuni erano de’ capi della cittá nostra. Giovanni Cambi era di poca autoritá, ed amico de’ Medici non per conto de’ maggiori suoi o per dependenzia di stato, ma per essere stato nelle faccende di Pisa con loro, e di poi, essendo impoverito per la rubellione di Pisa, era entrato in questo farnetico. Giannozzo era giovane di grande ingegno, e molto d’assai, ed ancora di buone facultá, ma tutto di Piero per conto di Antonio di Puccio suo padre e degli altri suoi maggiori, e per essere poi stato compagno di Piero; inoltre, perché per rispetto di non essere la casa nobile, ed avere poca grazia nel popolo rispetto a’ cattivi portamenti del suo padre, vedeva non potere avere molto corso a questo governo, desiderava la ritornata di Piero. Altri stimoli avevano mosso