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considerassi che mettendo e’ sua a pericolo della fortuna, se e’ lussino rotti, che lui portava piu pericolo che e’ viniziani, per essere e’ franzesi in sul suo, e che e’ sarebbe stato el primo a perdere lo stato. Cosi può essere che e’ pensassi, quando el re fussi rotto, che questa sarebbe ingiuria di qualitá da non ne fare mai pace con Francia; la quale cosa aveva da stimare piú lui che altri, per essere loro vicino, e che riputerebbono piú l’offesa da lui, per essere stato egli el primo che gli avessi chiamati in Italia, e di poi, fattosi duca di Milano, avessi vólto loro le punte. Queste cagione lo potettono muovere a avere piú caro che, per ogni effetto che potessi nascere, e le genti sua e quelle dei re rimanessino salve.

Fatto el fatto di arme, e’ franzesi non avendo piú chi si gli opponessi, sanza contradizione alcuna se ne vennono in Asti, dove sendo giunti, feciono triegua per poco tempo colla lega, cosa grata all’una parte e l’altra; ed el duca di Milano con parte delle genti viniziane e con le sue accampato a Noara, la recuperò piú tosto per fame che per forza. Nel quale tempo o poco prima, che fu circa a quegli giorni che el re giunse in Asti, sendo molto male contenti e’ popoli del reame della signoria de’ franzesi, preso animo per la partita del re e per la nuova lega, e’ napoletani e molti altri popoli si ribellorono, ed el re Ferrando, chiamato Ferrandino, ritornò in Napoli. E perché nel reame era gente grossa pel re di Francia e molte cittá si tenevano a sua divozione, volendo ricuperare el regno interamente e non avendo danari, accattò da’ viniziani, per mezzo del re di Spagna e del duca di Milano, certa somma di danari, dando per loro sicurtá nelle loro mani Otranto, Brandizio ed altri porti del reame; ed e’ viniziani all’incontro promessone a lui ed al re di Spagna rendere detti porti, ogni volta che fussino rimborsati de’ danari loro; e fatta questa convenzione, el marchese di Mantova, come soldato de’ viniziani, passò nel reame contro a’ franzesi. Dove, doppo non molti mesi, lo effetto fu che e’ franzesi sendo rotti, ed affamati di poi in Atella, ed essendo stato morto Camillo Vitelli e loro ridotti a piccolo numero,