Pagina:Guicciardini, Francesco – Storie fiorentine dal 1378 al 1509, 1931 – BEIC 1849436.djvu/116

a’ venti, a’ dieci, agli otto, che ognuno ordinassi un modo di vivere popolare. La quale cosa sendo fatta, e piacendo piú quello de’ dieci, fu mandato per fra Girolamo, al quale, presente la signoria, fu letto questo modo; e lui avendolo approvato con parole savie e con mostrare che allora era assai fermare un modo che fussi buono in universale, perché e’ disordini che lussino ne’ casi particulari col tempo si conoscerebbono meglio, e piú maturamente si limerebbono e correggerebbono, ed in effetto, chiamati el consiglio del popolo e del comune, si vinse ed approvò. Lo effetto fu che si facessi uno consiglio nel quale intervenissino tutti e’ cittadini netti di specchio e che fussino di etá d’anni ventinove finiti, e che loro o padri, avoli o bisavoli, fussino stati de’ tre maggiori; eleggessinsi in quello consiglio tutti gli ufici e magistrati della cittá e di fuori, eccetto la signoria, la quale s’avessi a eleggere da’ venti per quello anno, e finito l’uficio loro, pel consiglio grande. E! modo dello eleggere fussi che, a ogni uficio, si traessi di una borsa generale certo numero di elezionari, e’ quali nominassino uno per uno, non potendo però nominare alcuno di casa sua; e quegli cosi nominati andessino a partito, e quello che aveva piú fave nere che gli altri e vinceva el partito per la metá delle fave ed una piú, si intendessi eletto a tale uficio; eccetto certi ufici di t’uora, da un certo salario in giú, ne’ quali non andassi a partito chi era nominato, ma chi era tratto dalla borsa generale, vincendo però el partito, e rimanendo quello aveva piú fave; e perché gli elezionari avessino causa di fare buone nominazioni, fu ordinato che ognuno che nominava uno el quale fussi eletto, guadagnassi uno tanto, secondo la qualitá dello uficio. Facessi detto consiglio grande uno consiglio di ottanta uomini, di etá di anni quaranta, scambiandosi di sei mesi in sei mesi, potendo però essere raffermi, Luficio de’ quali fussi consigliare la signoria, eleggere ambasciadori e commessari; tutte le provisioni di qualunque sorte, quando fussino vinte fra’ signori e collegi, avessino a passare per le mani loro, avendo però avere la finale perfezione nel consiglio grande, el quale non aveva autoritá nessuna se non