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libro decimosettimo - cap. xi 67

morto Giulio Manfrone il capitano Macone e molti altri soldati di condizione. Dettesi anche nel tempo medesimo un altro assalto per la via del castello, dove furno ributtati, benché con poco danno: ed era anche ordinato che alla batteria fatta da Santa Monica si desse un altro assalto, con ottanta uomini d’arme cento cavalli leggieri e mille fanti; ma, avendo trovato il fosso pieno di acqua e il luogo bene fortificato, si ritirorono senza tentare. Sopravenne poi il proveditore Pesero, con tremila fanti italiani con piú di mille svizzeri e con nuova artiglieria, per potere fare due batterie gagliarde; in modo che, trovandosi piú di ottomila fanti, disegnavano fare due batterie, dando l’assalto a ciascuna con tremila fanti, e assaltare anche dalla parte del castello con dumila fanti: e avendo condotto in campo grandissima quantitá di guastatori, lavoravano sollecitamente alle trincee; delle quali essendo spuntata una a’ ventitré di agosto, ottenneno dopo lunga battaglia di coprire uno fianco degli inimici. La notte dipoi, precedente al dí vigesimo sesto, furno fatte due batterie; una guidata da Malatesta, di lá dal luogo dove aveva battuto Federigo, l’altra alla porta della Mussa, guidata da Cammillo Orsino: l’una e l’altra delle quali ebbe poco successo; perché il terreno dove piantò Malatesta, per essere paludoso, non teneva ferma l’artiglieria, e acconsentendo, ogni volta che la tirava, i colpi battevano troppo alto; quella di Cammillo fu bassa, ma si trovò che vi era la fossa con l’acqua e tanti fianchi di archibusi che non si poteva andare innanzi. Però, ancora che non ostante queste difficoltá si desse la battaglia, si ricevé quivi molto danno; e benché dal canto di Malatesta i fanti si conducessino alla muraglia, passati una fossa dove era l’acqua dentro piú profonda che non si era inteso, furono facilmente ributtati. Fu anche dal canto del castello tirata giú una parte del cavaliere, e vi montorono su i fanti; ma la scesa dal lato di dentro era troppo alta, e avevano fatto gli imperiali da quella parte innanzi al castello tre mani di trincee con due mani di cavalieri e con fianchi, e dopo quegli ancora ripari: però da ogni banda, e da un altro canto ancora