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de’ svizzeri e mancato il fondamento del popolo di Milano. Ma nuovo accidente che sopravenne gli rendé la riputazione e la facilitá del vincere molto maggiore e piú manifesta che prima. Eransi, in tanta mala contentezza anzi nella estrema disperazione del ducato di Milano, tenute, giá qualche mese, per mezzo di varie persone, diverse pratiche di novitá quasi in ogni cittá di quello stato; ma riuscendo l’altre vane, ne ebbe effetto una, tenuta dal duca d’Urbino e dal proveditore viniziano, nella cittá di Lodi, con Lodovico Vistarino gentiluomo di quella cittá. Il quale, movendosi o per essere stato antico servidore della casa Sforzesca o dalla compassione della sua patria, trattata da Fabbrizio Maramaus, colonnello di mille cinquecento (il Capella dice di settecento) fanti napoletani, con la medesima asperitá che dagli spagnuoli e da i tedeschi era trattato Milano, deliberò di mettere dentro le genti de’ viniziani, non ostante che (secondo scrive il Capella) fusse soldato degli imperiali: ma egli affermava, e il duca di Urbino lo confermava, che aveva prima dimandato e ottenuto licenza, sotto escusazione di non potere piú intrattenere senza danari i fanti a’ quali era preposto. L’ordine della cosa fu stabilito in questo modo: che la notte de’ ventiquattro di giugno, Malatesta Baglione, con tre o quattromila fanti de’ viniziani, si accostasse, quasi in sul fare del dí, alle mura, dalla banda di certo bastione, per essere messo dentro dal Vistarino. Il quale poco [innanzi], accostatosi con due compagni a quello bastione il quale guardavano sei fanti, come per rivedergli, e seguitato da alcuni i quali aveva occultati in certe case vicine, occupò il bastione, ammazzate (secondo scrive il Capella) con tanta prestezza le guardie che non fu sentito strepito alcuno; perché, se bene aveva dato prima il nome secondo il costume militare, essi sospettando erano venuti seco all’armi: né fu senza pericolo, essendo concorsi alcuni allo strepito, di non riperdere il bastione, perché cominciorno a combattere; nella quale quistione Lodovico fu ferito1. Ma essendo giá ridotto all’ul-

  1. [La contraddizione evidente fra la prima e la seconda parte del periodo sul