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libro vigesimo - cap. ii 299

dispersi in varie parti; e lo esercito degli spagnuoli e tedeschi, pagati del tutto e lasciato vacue tutte le terre e dominio fiorentino, se ne andò in quel di Siena per riordinare il governo di quella cittá; e Malatesta Baglione, concedendogli il papa il ritornare in Perugia, non aspettata altra dichiarazione di Cesare, lasciò la cittá libera in arbitrio del pontefice.

Dove, come furono partiti tutti i soldati, cominciorono i supplizi e le persecuzioni de’ cittadini: perché quegli in mano di chi era il governo, parte per assicurare meglio lo stato, parte per lo sdegno conceputo contro agli autori di tanti mali e per la memoria delle ingiurie ricevute privatamente, ma principalmente perché cosí fu (benché lo manifestasse a pochi) la intenzione del pontefice, interpretorono, osservando forse la superficie delle parole ma cavillando il senso, che il capitolo per il quale si prometteva la venia a chi avesse ingiuriato il pontefice e gli amici suoi non cancellasse le ingiurie e i delitti commessi da loro nelle cose della republica. Però, messa la cognizione in mano de’ magistrati, ne furono decapitati sei de’ principali, altri incarcerati e relegatine grandissimo numero. Per il che essendo indebolita piú la cittá, e messi in maggiore necessitá quegli che avevano partecipato in queste cose, restò piú libera e piú assoluta e quasi regia la potestá de’ Medici in quella cittá, restata per sí lunga e grave guerra esaustissima di denari, privata dentro e fuora di molti abitatori, perdute le case e le sostanze, e piú che mai divisa in se medesima: la quale povertá fece ancora maggiore la necessitá di provedere, per piú anni, di paesi esterni alle vettovaglie del paese. Con ciò sia che quello anno non si fusse ricolto né dipoi seminato, e i disordini di quello anno trasfusi negli altri; in modo che piú denari uscirono di quella cittá, estenuata sopramodo e afflitta, in fare venire frumenti di luoghi lontani e bestiami fuora del dominio che non erano usciti per conto della guerra, sí grave e piena di tante spese.