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libro decimottavo- cap. xvii 193

i passi da condurle, s’erano promessi vanamente la vittoria, si interpretavano fussino levati o per volergli tirare in luogo dove patissino di vettovaglie o per avere inteso che il dí seguente si aspettavano nel campo franzese le bande nere: le quali, nel venire innanzi, essendo alloggiate per transito nell’Aquila, aveano, senza essere stati o ingiuriati o provocati ma meramente per cupiditá di rubare, saccheggiata sceleratamente quella cittá. A’ ventidue, Lautrech alloggiò alla Lionessa in su il fiume dello Ofanto, detto da’ latini Aufido, lontano sei miglia da Ascoli, mandate le bande nere, e Pietro Navarra co’ fanti suoi e con due cannoni, alla oppugnazione di Melfi; dove, avendo fatto piccola rottura, i guasconi s’appresentorono alle mura, e le bande nere con maggiore impeto, contro all’ordine de’ capitani, feciono il medesimo: e facendo l’una nazione a gara con l’altra, battendogli gli archibusi de’ fianchi, furono ributtati, con morte di molti guasconi e di circa sessanta delle bande nere. Ed ebbeno la sera medesima un altra battitura quasi eguale, essendo tornati al tardi, poiché era stata continuata la batteria, a dare un altro assalto. Ma la notte venneno in campo nuove artiglierie da Lautrech, con le quali avendo la mattina seguente fatte due batterie grandi, i villani, che ne erano dentro molti, cominciorono per paura a tumultuare. Per timore del quale tumulto occupati i soldati, che erano circa seicento, abbandonorono la difesa; donde quegli del campo entrati dentro ammazzorono tutti i villani e gli uomini della terra. Ritiroronsi i soldati nel castello, col principe; e poco poi si arrenderono, secondo disseno quegli del campo, a discrezione, benché essi pretendessino esserne eccettuata la vita. Fu salvato il principe con pochi de’ suoi, gli altri tutti ammazzati, saccheggiata la terra e morti in tutto tremila uomini. Nella quale si trovò vettovaglie assai, con grandissimo comodo de’ franzesi che avevano, per le loro male provisioni, somma necessitá in Puglia di quello di che vi è somma abbondanza. A’ ventiquattro, gli spagnuoli partirono da Ariano e si fermorono alla Tripalda, lontana venticinque miglia da Napoli in su il cammino diritto, e quaranta