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quindici dí dopo l’uscita di Roma pagasse altanti danari a’ tedeschi, e il resto poi (che credo ascendeva, co’ primi, a ducati piú di trecento cinquantamila) pagasse infra tre mesi a’ tedeschi e spagnuoli, secondo le rate loro. Le quali cose per potere osservare, il pontefice, ricorrendo per uscire di carcere a quegli rimedi a’ quali non era voluto ricorrere per non vi entrare, creò per danari [alcuni] cardinali, persone la maggiore parte indegne di tanto onore; per il resto, concedette nel reame di Napoli decime e facoltá di alienare de’ beni ecclesiastici: convertendosi per concessione del vicario di Cristo (cosí sono profondi i giudíci divini) in uso e in sostentazione di eretici quel che era dedicato al culto di Dio. Co’ quali modi avendo stabilito e assicurato di pagare a’ tempi promessi, dette anche per statichi, per la sicurtá de’ soldati, i cardinali Cesis e Orsino, che furono condotti dal cardinale Colonna a Grottaferrata; ed essendo spedite tutte le cose, e stabilito che il nono dí di dicembre dovessino gli spagnuoli accompagnarlo in luogo sicuro, egli, temendo di qualche variazione per la mala volontá che sapeva avere don Ugo, e per ogni altra cagione che potesse interrompere, la notte dinanzi, uscito segretamente al principio della notte, in abito di mercatante, del Castello, fu da Luigi da Gonzaga soldato degli imperiali, che con grossa compagnia di archibusieri l’aspettava ne’ Prati, accompagnato insino a Montefiascone: dove licenziati quasi tutti i fanti, Luigi medesimo l’accompagnò insino a Orvieto, nella quale cittá entrò di notte, non accompagnato da alcuno de’ cardinali. Esempio certamente molto considerabile e forse non mai, da poi che la Chiesa fu grande, accaduto: uno pontefice, caduto di tanta potenza e riverenza, essere custodito prigione, perduta Roma, e tutto lo stato ridotto in potestá d’altri: il medesimo, in spazio di pochi mesi, restituito alla libertá, rilasciatogli lo stato occupato, e in brevissimo tempo poi ritornato alla pristina grandezza. Tanta è appresso a’ príncipi cristiani l’autoritá del pontificato, e il rispetto che da tutti gli è avuto.