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rati alla protezione di lui e del suo stato; a dargli Cotignuola, tolta poco innanzi da’ viniziani agli spagnuoli, in cambio della cittá antica e quasi disabitata di Adria, la quale instantemente dimandava; fargli restituire i palazzi che giá possedeva in Vinegia e in Firenze; permettergli contro ad Alberto Pio l’acquisto della fortezza di Novi, posta appresso a’ confini del Mantuano, la quale allora teneva assediata; pagassingli i frutti dello arcivescovado di Milano, se gli imperiali gli molestassino all’arcivescovo suo figliuolo. Obligò il cardinale Cibo, in nome de’ cardinali i quali promettevano la ratificazione del collegio, il pontefice a rinnovare la investitura di Ferrara, a renunziare alle ragioni di Modena per la compra fatta da Massimiliano, ad annullare le obligazioni de’ sali, a consentire alla protezione che i collegati preseno di lui, a promettere per bolle apostoliche di lasciare possedere a lui e a’ suoi successori tutto quello possedeva; e che il pontefice farebbe cardinale il figliuolo, e gli conferirebbe il vescovado di Modena, vacante per la morte del cardinale Rangone. Con la quale confederazione si congiunse il parentado di Renea, figliuola del re Luigi, in Ercole suo primogenito, col ducato di Ciartres in dota e altre onorate condizioni. Entrò anche il marchese di Mantova, per la instanza di Lautrech, nella confederazione, benché prima si fusse condotto agli stipendi di Cesare.

Ma era in questo tempo indebolito molto l’altro esercito de’ confederati, il quale stette ozioso molti dí tra Fuligno, Montefalco e Bevagna; del quale il duca di Urbino, intesa la custodia che si faceva in Vinegia della moglie e del figliuolo, partitosi contro alla commissione del senato per andare in poste a giustificarsi, ricevuto in cammino avviso della loro liberazione, e che il senato sodisfatto di lui desiderava non andasse piú innanzi, ritornò allo esercito: nel quale i svizzeri e i fanti del marchese non erano pagati; e i viniziani, né quivi né in Lombardia, dove erano obligati a tenere novemila fanti, ne tenevano la terza parte. Ritiroronsi di poi in quello di Todi e all’intorno; e gli spagnuoli, alla fine di novembre, erano verso Corneto e Toscanella; i tedeschi a Roma,