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gravissimo pericolo lo stato di Firenze ed eziandio quello della Chiesa. Queste ragioni lo commosseno: benché dopo molte pratiche e fluttazioni di animo, perché conosceva anche quanto fusse pernicioso e pericoloso il separarsi da’ collegati e rimettersi alla discrizione degli inimici. Nondimeno, non essendo aiutato a bastanza da altri né volendo aiutarsi quanto arebbe potuto da se medesimo, e prevalendo in lui il timore piú presente, né sapendo fare con l’animo resistenza alle difficoltá e a’ pericoli, [si risolvé] ad accordare col Fieramosca e con Serone, che erano in Roma per questo effetto in nome del viceré, di sospendere l’armi per otto mesi, pagando allo esercito imperiale sessantamila ducati: restituissensi le cose tolte della Chiesa e del regno di Napoli e de’ Colonnesi, e a Pompeio Colonna la degnitá del cardinalato, con l’assoluzione dalle censure (delle quali condizioni niuna fu piú grave al pontefice, e alla quale condiscendesse con maggiore difficoltá): e avessino facoltá il re di Francia e i viniziani a entrarvi fra certo tempo; nel quale entrandovi, uscissino i fanti tedeschi di Italia; non vi entrando, uscissino dello stato della Chiesa ed eziandio di quello di Ferrara: pagassensi quarantamila ducati a’ ventidue del presente, il resto per tutto il mese; e che il viceré venisse a Roma: il che al papa pareva quasi uno assicurarsi della osservanza di Borbone.

Fatto l’accordo, si richiamorono subito da ciascuna delle parti tutte le genti e l’armata del mare, e si restituirono le terre occupate, procedendo il pontefice con buona fede alla osservanza (le condizioni del quale erano molto superiori nel regno di Napoli); ma all’Aquila i figliuoli del conte di Montorio, diffidando potervi stare sicuri altrimenti, liberorono il padre, il quale subito, col favore della fazione imperiale, ne scacciò i figliuoli e la fazione avversa. Arrivò poi il viceré a Roma; per la venuta del quale il pontefice, giudicandosi assicurato del tutto della osservanza della concordia, licenziò con pessimo consiglio tutte le genti che nelle parti di Roma erano agli stipendi suoi, riservandosi solamente cento cavalli leggieri e dumila fanti delle bande nere: dandogli a questo