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libro quartodecimo - cap. ix 129

ridusse in quel di Bergamo, restando il castello di Milano bene guardato e proveduto.

Seguitorono l’esempio di Milano Lodi e Pavia; e nel tempo medesimo il vescovo di Pistoia e Vitello, che, lasciata a dietro Parma, erano andati alla volta di Piacenza, furono accettati spontaneamente da quella cittá; e la medesima inclinazione seguitò la cittá di Cremona: dove, venuta nuova non solo della mutazione di Milano ma eziandio che le genti franzesi erano state rotte, il popolo levato in armi cominciò a chiamare il nome dello imperio e del duca di Milano. La quale cosa intesa da Lautrech, che giá era arrivato in bergamasco, mandò lo Scudo con parte delle genti a ricuperarla: il quale, essendo ributtato dal popolo, Lautrech, ancora che, per la facilitá che vi era di soccorrerla da tanti svizzeri che erano in Piacenza, avesse piccola speranza di prospero successo, vi si indirizzò con tutte le genti; avendo, per parergli essere impotente a sostenere tante cose, ordinato che Federigo da Bozzole abbandonasse Parma. E gli succedette la cosa felicemente, perché il vescovo di Pistoia, se bene avesse commissione dal cardinale de’ Medici, subito che intese la rebellione di Cremona, di mandarvi, per stabilire quello acquisto, parte de’ svizzeri, nondimeno, non volendo dividergli né implicargli in altre faccende, per la cupiditá che aveva di andare con essi alla impresa che si destinava di Genova, ritardò tanto che Lautrech, tenendosi per lui il castello né vi essendo altra difensione che quella del popolo (il quale subito gli mandò imbasciadori a dimandare venia del delitto), la ricuperò facilmente; dalla quale cosa ripreso animo, espedí subito a Federigo da Bozzole che non abbandonasse Parma. Ma Federigo, giá partitosene, aveva con tutte le genti passato il Po; e Vitello, il quale con le sue genti andava a Piacenza, essendo, quando Federigo partí, vicino a Parma, chiamato con grandissimo consenso del popolo vi era entrato dentro; e a Milano, attendendosi ad acquistare il resto dello stato, con disegno di ridursi a spesa piú temperata, fu mandato nel tempo medesimo il marchese di Pescara, con le genti spagnuole e co’ tedeschi e grigioni, a campo a