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erano alloggiate in Trevi, Caravaggio e in vari luoghi, che si movessino, se non quando ebbe notizia che i fanti mandati innanzi aveano occupato Vauri, tardorono per necessitá insino a mezzo dí, i primi, ad arrivare in sulla ripa del fiume, piú di quattordici ore poi che i primi fanti erano passati: di maniera che non si dubita che se Lautrech avesse, quando n’ebbe notizia, fatto quel che fece dopo molte ore, e arebbe recuperato Vauri e rotto i fanti che erano passati, perché a soccorrergli pervenivano tardi i provedimenti ordinati. Ma non oscurorno queste interpretazioni la gloria di Prospero, perché è considerato comunemente dagli uomini l’evento delle cose; per il quale, ora con laude ora con infamia, secondo che è o felice o avverso, si attribuisce sempre a consiglio quel che spesso è proceduto dalla fortuna.

Partito Lautrech dalla ripa dell’Adda, niuno dubbio era che gli inimici, i quali il dí seguente gittorno il ponte tra Rivolta e Casciano, dovessino quanto piú presto si poteva accostarsi a Milano: nondimeno Prospero, il cui consiglio, biasimato comunemente dal volgo, fu approvato da’ periti dell’arte militare, volle che il primo dí, per piú lungo circuito, si andasse ad alloggiare a Marignano, terra parimente propinqua a Milano e Pavia; perché non si potendo, per i tempi giá freddi e molto piovosi, soggiornare in campagna, gli parve piú opportuno l’accostarsi a Milano da quella parte dalla quale, se come si credeva riuscisse difficile l’entrarvi, potesse subito voltarsi a Pavia, ove Lautrech, per ridurre tutte le forze a Milano, non avea lasciato alcuno presidio, per collocare in quella cittá, abbondante e molto opportuna, la sedia della guerra. Da altra parte Lautrech, il quale, ridotto a poco numero di fanti, era stato da principio inclinato a guardare solamente la cittá di Milano, considerando poi che se abbandonava i borghi dava comoditá agli inimici di alloggiamento, e cosí facoltá di potere attendere oziosamente alla espugnazione, deliberò di guardare anche i borghi: consiglio certamente valoroso e prudente se fusse stato accompagnato dalla debita vigilanza, e per il quale, per gli accidenti inopinati che dopo