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alcuni dí, per fare venire da Bologna due altri cannoni e provedere molte cose necessarie a chi assalta le terre con l’artiglierie, le quali, come è detto di sopra, Prospero avea prima recusate. La quale o negligenza o mutazione di consiglio portò grandissimo detrimento, perché tanto maggiore tempo ebbe Lautrech a raccorre le genti che aspettava di Francia da’ viniziani e da’ svizzeri. Tanto è ufficio de’ savi capitani, pensando quanto spesso nelle guerre sia necessario variare le deliberazioni secondo la varietá degli accidenti, accomodare da principio, quanto si può, i provedimenti a tutti i casi e a tutti i consigli.


V

Assedio di Parma; opere di preparazione per l’assalto. Gli assedianti occupano il Codiponte abbandonato dai francesi. Il Lautrech con le sue milizie a sette miglia da Parma. Imprese fortunate del duca di Ferrara nel modenese e milizie mandate contro di lui. Dubbi dei comandanti dell’esercito ispano—pontificio; discussione del commissario generale con loro. Si leva il campo da Parma.

Nel quale tempo, dimorando oziosamente l’esercito, non si faceva intorno a Parma altro che leggerissime battaglie. Finalmente il [terzodecimo] dí poi che erano alloggiati a San Martino, l’esercito, passato la notte di lá dal fiume della Parma, alloggiò in sulla strada romana, ne’ borghi della porta che va a Piacenza, che si dice di Santa Croce; i quali, il dí davanti, lo Scudo, presentendo la loro venuta, avea fatti abbruciare. Divide la cittá di Parma, non con tali acque che non si possa, eccetto che ne’ tempi molto piovosi, guadare, uno fiume del medesimo nome: la minore parte della quale, abitata da persone piú ignobili e che è circa la terza parte del tutto, detta dagli abitatori il Codiponte, rimane verso Piacenza. Elessono questo luogo i capitani per impedire piú facilmente che in Parma non entrasse soccorso, e molto piú perché la muraglia da quella parte era debole e situata in modo che non poteva percuotere per fianco. Aveva riferito il marchese, il quale il dí