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libro nono - cap. vii 31

terrore ordinario che avevano de’ svizzeri e piú particolarmente perché allora era piccolo numero di gente d’arme a Milano; essendone distribuita una parte alla guardia di Brescia, Lignago, Valeggio e Peschiera, trecento lancie erano andate in aiuto al duca di Ferrara, cinquecento congiunte con l’esercito tedesco contro a’ viniziani: nondimeno Ciamonte, ristrette le forze sue, venne con cinquecento lancie e quattromila fanti nel piano di Castiglione distante da Varese due miglia; avendo mandato nel monte di Brianza Gianiacopo da Triulzi, acciocché non tanto con la gente che menò seco, che fu piccola quantitá, quanto col favore degli uomini del paese si sforzasse di impedire che i svizzeri non facessino quel cammino. I quali, subito che arrivorono a Varese, avevano mandato a dimandare il passo a Ciamonte, dicendo volere andare in servigio della Chiesa; e perciò si dubitava che o per il ducato di Milano volessino passare a Ferrara, per il quale cammino, oltre alle opposizioni delle genti franzesi, arebbono avuto la difficoltá di passare i fiumi del Po e dell’Oglio, o che volgendosi a mano sinistra girassino per le colline sotto Como e dipoi sotto Lecco, per passare Adda in quegli luoghi dove è stretto e poco corrente, e che dipoi per le colline del bergamasco e del bresciano, passato il fiume dell’Oglio, scendessino o per il bresciano o per la Ghiaradadda nel mantovano, paese largo e dove non si trovavano terre o fortezze che gli potessino impedire: e in qualunque di questi casi era la intenzione di Ciamonte, ancora che scendessino nella pianura (tanta era la riputazione della ferocia e della ordinanza di quella nazione), di non gli assaltare, ma uniti insieme i cavalli e i fanti e con molte artiglierie da campagna andargli costeggiando, per impedire loro le vettovaglie e difficultare, in quanto si potesse fare senza tentare la fortuna, i passi de’ fiumi. E in questo mezzo, avendo bene proveduti di cavalli e di fanti i luoghi vicini a Varese, col fare nascere spesso la notte romori vani e costrignergli a dare all’arme, gli tenevano infestati tutta la notte.

A Varese, dove giá si pativa molto di vettovaglie, si unirno