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Turbava molto questo consiglio de’ svizzeri l’animo del re; il quale prima per la grandezza delle sue forze si prometteva certa la vittoria; perché nell’esercito suo erano dumila cinquecento lancie, ventiduemila fanti tedeschi guidati dal duca di Ghelleri, diecimila guaschi (cosí chiamavano i fanti soldati da Pietro Navarra), ottomila franzesi e tremila guastatori condotti col medesimo stipendio che gli altri fanti. Considerava il re co’ suoi capitani essere impossibile, inteso il valore de’ svizzeri, rimuovergli da’ passi forti e angusti se non con numero molto maggiore; ma questo non si poteva in luoghi tanto stretti adoperare, difficile fare cosa di momento in tempo breve, piú difficile dimorare lungamente nel paese tanto sterile cosí grande esercito, con tutto che continuamente venisse verso i monti copia grandissima di vettovaglie. Nelle quali difficoltá, alcuni, sperando piú nella diversione che nell’urtargli, proponevano che si mandassino per la via di Provenza ottocento lancie, e per mare Pietro Navarra coi diecimila guaschi si unissino insieme a Savona; altri dicevano perdersi, a fare sí lungo circuito, troppo tempo, indebolirsi le forze e accrescersi troppo di riputazione agli inimici, dimostrando di non avere ardire di riscontrarsi con loro. Fu adunque deliberato, non si discostando molto da quel cammino pensare di passare da qualche parte che o non fusse osservata o almeno manco custodita dagli inimici, e che Emat di Pria con [quattrocento] lancie e [cinquemila] fanti andasse per la via di Genova, non per speranza di divertire, ma per infestare Alessandria e le altre terre di qua dal Po.

Due sono i cammini dell’Alpi per i quali ordinariamente si viene da Lione in Italia: quello del Monsanese, montagna della giurisdizione del duca di Savoia, piú breve e piú diritto, e comunemente piú frequentato; l’altro che da Lione, torcendo a Granopoli, passa per la montagna di Monginevra, giurisdizione del Dalfinato. L’uno e l’altro perviene da Susa, ove comincia ad allargarsi la pianura: ma per quello di Monginevra, benché alquanto piú lungo, perché è piú facile a passare e piú comodo a condurre l’artiglierie, solevano sempre