Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. III, 1929 – BEIC 1846967.djvu/346

340 storia d'italia

appartenessino in su il ducato di Milano e di Brettagna; obligato a dargli il re aiuto di genti e di navi per andare al regno di Spagna, dopo la morte del re cattolico. Fu nominato a richiesta del re il duca di Ghelleri; e affermano alcuni che, oltre alle cose predette, fu convenuto che in nome dell’uno e dell’altro di loro andassino, fra tre mesi, imbasciadori al re d’Aragona a ricercarlo che facesse giurare a’ popoli l’arciduca per principe di quegli reami (è questo il titolo di quello al quale aspetta la successione) restituisse il regno di Navarra e astenessesi da difendere il ducato di Milano. Né si dubita che ciascuno di questi due príncipi pensò piú, nel confederarsi, alla comoditá che si dimostrava di presente che alla osservanza del tempo futuro: perché, quale fondamento si poteva fare nello sposalizio che si prometteva, non essendo ancora la sposa pervenuta alla etá di [quattro] anni? e come poteva piacere al re di Francia che Renea divenisse moglie dello arciduca, alla quale, essendo la sorella maggiore moglie del re, era parata l’azione sopra il ducato di Brettagna? perché i brettoni, desiderosi d’avere qualche volta uno duca particolare, quando Anna duchessa loro passò al secondo matrimonio, convennono che al secondogenito de’ figliuoli e discendenti di lei, pervenendo il primogenito alla corona di Francia, pervenisse quel ducato.

Trattava medesimamente il re di Francia col prefato re di prorogare la tregua fatta col re morto, ma rimossa la condizione di non molestare durante la tregua il ducato di Milano; sperando dovergli poi essere facile il convenire con Cesare; per la quale cagione teneva sospesi i viniziani che offerivano di rinnovare la lega fatta con l’antecessore, volendo essere libero a obligarsi a Cesare contro a loro. Ma il re cattolico, con tutto che in lui potesse come sempre il desiderio di non avere guerra propinqua a’ confini di Spagna, pure considerando quanto sospetto darebbe la prorogazione della tregua a svizzeri, e che questo, non essendo piú né credute le sue parole né uditi i consigli suoi, sarebbe cagione che il pontefice, ambiguo insino a quel dí, si rivolgerebbe alla amicizia