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libro duodecimo - cap. viii 333

vato alla terra, la porta della quale era giá stata occupata da cento fanti vestiti da villani, mandati innanzi da lui sotto l’occasione che quel dí medesimo vi si faceva il mercato, entrato dentro gli fece tutti prigioni: per il quale caso gli altri spagnuoli che erano alloggiati nel Pulesine, rifuggitisi alla Badia come luogo piú forte del paese, abbandonato poi tutto il Pulesine ed eziandio Lignago, si salvorono verso Ferrara. Preso Rovigo, andò l’Alviano con l’esercito a Oppiano presso a Lignago, avendovi anche condotto per il fiume l’armata delle barche, e di quivi a villa Cerea presso a Verona; luogo dal quale, se non gli succedesse il pigliare Verona, nella quale erano dumila fanti spagnuoli e mille tedeschi, disegnava di travagliarla tutta la vernata: ma avendo notizia che verso Lignago andavano trecento uomini d’arme cinquecento cavalli leggieri e seimila fanti degli inimici, temendo non gli impedissino le vettovaglie o lo strignessino a combattere, si levò e gli andò costeggiando, che andavano verso l’Adice; e lo passorno ad Albereto, con difficoltá grande di vettovaglie, per la molestia ricevevano da’ cavalli leggieri e dalla armata delle barche. Nel quale luogo avendo inteso che l’esercito spagnuolo, ricuperato Bergamo, ritornava verso Verona, deliberato non l’aspettare, mandò le genti d’arme per terra a Padova; egli con la fanteria carriaggi e artiglierie, per fuggire le pioggie e i fanghi grandi, se ne andò di notte per il fiume dello Adice alla seconda, non senza timore di essere assaltato dagli inimici, i quali furno impediti dall’acque troppo alte: ma egli smontato in terra si condusse, con la consueta celeritá, salvo a Padova, ove due dí innanzi erano entrati gli uomini d’arme; dipoi distribuí l’esercito tra Padova e Trevigi. E il viceré e Prospero Colonna, poste le genti alle stanze nel Polesine di Rovigo, andorno a Spruch, per consultare con Cesare delle cose occorrenti.

Stette questo anno medesimo piú quieto che ’l solito il paese del Friuli, essendo per la cattura del Frangiapane mancato quello instrumento il quale piú che tutti gli altri lo inquietava: e però i viniziani, conoscendo quello che importasse il