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Montagnana la parte minore detta da loro il Porto; ove i viniziani, confidandosi non tanto nella fortezza della terra e nella virtú de’ difensori quanto nello impedimento dell’acque, aveano tagliato il fiume in uno luogo; dalla ripa di lá è la parte maggiore, dalla quale l’aveano tagliato in due luoghi; per le quali tagliate il fiume avendo sparso ne’ luoghi piú bassi alcuni rami aveva coperto in modo il paese circostante che, per essere stato soffocato dall’acque molti mesi, era diventato quasi palude. Facilitò in qualche parte le difficoltá, la temeritá e il disordine degli inimici: perché venendo Ciamonte con l’esercito ad alloggiare a Minerbio distante tre miglia da Lignago, e avendo mandati innanzi alcuni cavalli e fanti de’ suoi, scontrorono, al passare dell’ultimo ramo propinquo a mezzo miglio a Lignago, i fanti che stavano a guardia di Porto, usciti per vietare loro il passare; ma i fanti guasconi e spagnuoli, entrati ferocemente nell’acqua insino al petto, gli urtorono, e poi gli seguitorno con tale impeto che alla mescolata insieme con loro entrorono in Porto; salvatasi piccola parte di quegli fanti, perché alcuni ne furno ammazzati nel combattere e la piú parte degli altri, studiando di ritirarsi in Lignago, era annegata nel passare lo Adice. Per il quale successo, Ciamonte mutato il disegno di alloggiare a Minerbio, alloggiò la sera medesima in Porto; e fatte condurre l’artiglierie grosse sotto l’acqua (le quali il fondo del terreno reggeva), la notte medesima fece serrare da’ guastatori la tagliata del fiume: e conoscendo che dalla parte di Porto era Lignago inespugnabile, per la larghezza del fiume sí grosso che con difficoltá si poteva battere da quella parte (benché tra Lignago e Porto, per essere infra gli argini, non sia sí grosso come di sotto), comandò si gittasse il ponte per passare dalla parte di lá l’artiglierie e la maggiore parte dello esercito; ma trovato che le barche condotte da lui non erano pari alla larghezza del fiume, fermato l’esercito appresso al fiume all’opposito di Lignago, di lá dall’Adice fece passare in sulle barche il capitano Molardo, con quattromila fanti guasconi e con sei pezzi di artiglieria. Il quale passato, si