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libro decimo - cap. v 127

o osservare o sprezzare lo interdetto, regolava quasi ciascuno le cose spirituali secondo il giudicio o la passione che aveva nelle cose publiche e temporali.

Credette [il re di Francia] che il principiare del concilio facilitasse la concordia col pontefice, e perciò con instanza grande fu sollecitato da lui; ingannato in questo come in molte altre cose, perché e rendé il pontefice piú duro e ingelosí gli animi degli altri príncipi, ingelositi che alla fine non si creasse un pontefice ad arbitrio suo: dando, oltre a ciò, somma giustificazione; perché pareva gli movesse non gli odii e passioni particolari ma la causa dell’unione della Chiesa e l’onore della religione. Onde di nuovo feciono instanza gli imbasciadori de’ re d’Aragona e d’Inghilterra, offerendogli la pace col pontefice, in caso si restituisse Bologna alla Chiesa e che i cardinali convenissino al concilio lateranense; a’ quali offerivano che il papa perdonerebbe. Ma ritenendolo da consentire il rispetto di Bologna, rispose: che non difendeva una cittá contumace e rebelle della Chiesa, sotto il cui dominio e ubbidienza si reggeva come per moltissimi anni aveva fatto innanzi al pontificato di Giulio; il quale non doverrebbe ricercare piú della autoritá con la quale l’aveano tenuta i suoi antecessori: medesimamente, il concilio pisano essere stato introdotto con onestissimo e santissimo proposito di riformare i disordini notori e intollerabili che erano nella Chiesa; alla quale, senza pericolo di scisma o di divisione, facilmente si restituirebbe l’antico splendore se il pontefice, come era giusto e conveniente, convenisse a quel concilio. Soggiugnendo, che la inquietudine sua e l’animo acceso alle guerre e agli scandoli aveva costretto lui a obligarsi alla protezione di Bologna; e però, per l’onore suo, non volere mancare altrimenti di difenderla che mancherebbe al difendere la cittá di Parigi.

Dunque il pontefice, rimossi tutti i pensieri dalla pace, per gli odii e appetiti antichi, per la cupiditá di Bologna, per lo sdegno e timore del concilio e finalmente per sospetto, se differisse piú a deliberare, di essere abbandonato da tutti, perché giá i soldati spagnuoli, dimostrando d’avere a passare