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dicono alcuni, molto minore numero di fanti, andavano disordinati; in modo che presto gli roppeno, innanzi che passasse il fiume l’antiguardia spagnuola. Nel quale conflitto restò prigione Ambricort con alcuni altri capitani franzesi e il duca di Somma con molti baroni del regno; e Obigní, benché fuggisse nella rocca di Angitola, rinchiusovi dentro, fu costretto ad arrendersi prigione, rotto e preso in quegli luoghi medesimi dove pochi anni innanzi aveva con tanta gloria superato e rotto il re Ferdinando e Consalvo: tanto è poco costante la prosperitá della fortuna. Né a lui, che fu de’ piú eccellenti capitani che Carlo conducesse in Italia, e di ingegno libero e nobile, aveva nociuto altro che il procedere con troppa caldezza alla speranza della vittoria. La qual cosa medesima nocette in Puglia al viceré, traportato forse a maggiore caldezza per avere intesa la rotta ricevuta in Calavria; perché Consalvo, essendogli incognita la vittoria de’ suoi, né potendo piú per la fame e per la peste perseverare in Barletta, se ne partí, lasciatavi poca guardia, e si dirizzò alla Cirignola, terra lontana dieci miglia e quasi in triangolo tra Canosa, dove era il viceré, e Barletta.

Era giá stato disputato prima nel consiglio del viceré se era da cercare o da fuggire l’occasione della giornata, e molti de’ capitani avevano detta questa sentenza, che essendo gli spagnuoli accresciuti di gente e i suoi diminuiti, e cominciati a invilire per i disordini succeduti prima a Rubos e a Castellaneta e poi in Terra di Otranto e ultimatamente in Calavria, non fusse da commettersi alla fortuna ma, ritirandosi in Melfi o in qualche altra terra grossa e abbondante, aspettare che di Francia venisse o nuovo soccorso o lo stabilimento della pace; al quale modo di temporeggiarsi astrignergli anche il comandamento ricevuto nuovamente dal re: ma aveva questo consiglio avuto molti contradittori, a’ quali pareva pericoloso l’aspettare che l’esercito vincitore di Calavria si unisse con Consalvo, o si voltasse a qualche impresa importante, dove non troverebbono chi resistesse. Ricordavansi che frutto avesse partorito l’avere eletto, l’esercito di Mompensieri, piú tosto il