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che Santa Agata, oltre ad avere perduto tutto il contado di Fano. E nondimeno Pagolo, continuando la pratica cominciata, poiché piú volte per dare forma alle cose de’ Bentivogli parenti suoi (era la figliuola maritata a Ermes figliuolo di Giovanni) fu andato da Imola a Bologna, convenne seco in questa sentenza, ma con condizione se la convenzione fusse approvata dal cardinale Orsino, all’autoritá del quale quasi tutti gli altri si riferivano. Cancellassinsi gli odii conceputi e la memoria di tutte le ingiurie passate; confermassinsi a’ collegati l’antiche condotte, con obligazione di andare come soldati del Valentino alla recuperazione del ducato di Urbino e degli altri stati ribellati, ma per sicurtá loro non fussino obligati ad andare a servirlo personalmente se non uno per volta, né il cardinale Orsino obligato a stare in corte di Roma; e che delle cose di Bologna si facesse compromesso libero nel duca Valentino nel cardinale Orsino e in Pandolfo Petrucci. Con la quale conclusione essendo andato Pagolo Orsino, fatto, ogni dí piú, capacissimo della buona intenzione di Valentino, a trovare gli altri per indurgli a ratificare, il Bentivoglio, non gli parendo né sicuro né onorevole né ragionevole che le cose sue in arbitrio d’altrui rimanessino, mandato il protonotario suo figliuolo a Imola e ricevuti uomini dal Valentino, conchiuse accordo col pontefice e con lui; al quale piú facilmente condiscesono perché comprendevano che il re di Francia, considerando meglio o la infamia o quel che importasse che la cittá di Bologna fusse in potestá loro, e però rimosso dalla prima deliberazione, non era piú per comportare che l’ottenessino. Le condizioni furno: lega perpetua tra il Valentino da una parte e i Bentivogli insieme con la comunitá di Bologna dall’altra; avesse il Valentino da’ bolognesi condotta di cento uomini d’arme per otto anni, che si convertiva in pagamento di dodicimila ducati l’anno; obligati i bolognesi a servirlo di cento uomini d’arme e di cento balestrieri a cavallo, ma solamente per uno anno prossimo; e che il re di Francia e i fiorentini promettessino l’osservanza per l’una parte e per l’altra; e che per maggiore stabilitá della pace si mari-