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libro ottavo ‐ cap. xii 317


Queste erano le cagioni apparenti degli sdegni suoi: ma per quello che si manifestò poi de’ suoi pensieri, avendo nell’animo piú alti fini, desiderava ardentissimamente, o per cupiditá di gloria o per occulto odio contro al re di Francia o per desiderio della libertá de’ genovesi, che ’l re perdesse quel che possedeva in Italia; non cessando di lamentarsi senza rispetto di lui e del cardinale, ma in modo che e’ pareva che la sua mala sodisfazione procedesse principalmente da timore. E nondimeno, come era di natura invitto e feroce, e che alla disposizione dell’animo accompagnava il piú delle volte le dimostrazioni estrinseche, ancora che s’avesse proposto nella mente fine di tanto momento e tanto difficile a conseguire, rifidandosi in sé solo e nella riverenza e autoritá che conosceva avere appresso a’ príncipi la sedia apostolica, non dependente né congiunto con alcuno anzi dimostrando con le parole e con le opere di tenere poco conto di ciascuno, né si congiugneva con Cesare né si ristrigneva col re cattolico, ma salvatico con tutti non dimostrava inclinazione se non a’ viniziani; confermandosi ogni dí piú nella volontá di assolvergli, perché giudicava il non gli lasciare perire essere molto a proposito della salute di Italia e della sicurtá e grandezza sua. Alla quale cosa molto efficacemente contradicevano gli oratori di Cesare e del re di Francia; concorrendo con loro in publico al medesimo l’oratore del re d’Aragona, benché, temendo per l’interesse del regno di Napoli della grandezza del re di Francia né confidandosi in Cesare per la sua instabilitá procurasse occultissimamente il contrario col pontefice. Allegavano non essere conveniente che il pontefice facesse tanto beneficio a coloro i quali era tenuto a perseguitare con l’armi, atteso che, per la confederazione fatta a Cambrai, era ciascuno de’ collegati obligato ad aiutare l’altro insino a tanto che avesse interamente acquistate tutte le cose nominate nella sua parte; dunque, non avendo mai Cesare acquistato Trevigi, non essere ancora alcuno di loro liberato da questa obligazione: oltre che, con giustizia si poteva dinegare l’assoluzione a’ viniziani perché né volontari né infra ’l tempo determinato