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libro ottavo ‐ cap. xi 309

co’ suoi soldati, mancava di pagargli non per avarizia e volontá ma per impotenza. Era cosí potente l’esercito cesareo, benché raccolto non solo delle forze sue ma eziandio degli aiuti e forze d’altri; ma non era manco potente, per quanto fusse necessario alla difesa di Padova, l’esercito che per i viniziani si ritrovava in quella cittá. Perché vi erano seicento uomini d’arme mille cinquecento cavalli leggieri mille cinquecento stradiotti, sotto famosi ed esperti capitani: il conte di Pitigliano preposto a tutti, Bernardino dal Montone, Antonio de’ Pii, Luzio Malvezzo, Giovanni Greco e molti condottieri minori. Aggiugnevansi a questa cavalleria dodicimila fanti de’ piú esercitati e migliori di Italia, sotto Dionigi di Naldo, il Zitolo da Perugia, Lattanzio da Bergamo, Saccoccio da Spoleto e molti altri conestabili; diecimila fanti tra schiavoni greci e albanesi, tratti da le loro galee, ne’ quali benché fusse molta turba inutile e quasi collettizia ve ne era pure qualche parte utile. Oltre a questi, la gioventú viniziana con quegli che l’aveano seguitata; la quale benché fusse piú chiara per la nobiltá e per la pietá verso la patria, nondimeno, per offerirsi prontamente a’ pericoli e per l’esempio che faceva agli altri, non era di piccolo momento. Abbondavanvi, oltra alle genti, tutte l’altre provisioni necessarie: numero grandissimo d’artiglierie, copia maravigliosa di vettovaglie d’ogni sorte (non essendo stati meno solleciti i paesani a ridurle quivi per sicurtá loro che gli ufficiali viniziani in provedere e comandare che assiduamente ve ne entrassino) e moltitudine quasi innumerabile di contadini, i quali condotti a prezzo non cessavano mai di lavorare; talmente che quella cittá, fortissima per la virtú e per tanto numero di difensori, era stata riparata e fortificata maravigliosamente a quello circuito delle mura che circonda tutta la cittá; avendo alzata, a grande altezza per tutto il fosso, l’acqua che corre intorno alle mura di Padova, e fatti a tutte le porte della terra e in altri luoghi opportuni molti bastioni, dalla parte di fuora ma congiunti alle mura e che avevano l’entrata dalla parte di dentro; co’ quali pieni di artiglierie si percotevano quegli che fussino entrati nel fosso: e