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304 | storia d'italia |
aborrisce di dirlo) morendo insieme con gli altri non essere superstite alla ruina della patria. Ma perché né Vinegia può essere abbandonata da’ consigli publici, ne’ quali, col consigliare provedere e ordinare, non manco si difende Padova che la difendino con l’armi quegli che sono quivi, e la turba inutile de’ vecchi sarebbe piú di carico che di presidio a quella cittá, né anche, per tutto quello che potesse occorrere, è a proposito spogliare Vinegia di tutta la gioventú, però consiglio e conforto che, avendo rispetto a tutte queste ragioni, si elegghino dugento gentiluomini de’ principali della nostra gioventú, de’ quali ciascuno, con quella quantitá di amici e di clienti atti all’arme che tollereranno le sue facoltá, vadia a Padova, per stare quanto sará necessario alla difesa di quella terra: due miei figliuoli, con grande compagnia, saranno i primi a eseguire quel che io, padre loro principe vostro, sono stato il primo a proporre; le persone de’ quali in sí grave pericolo offerisco alla patria volentieri. Cosí si renderá piú sicura la cittá di Padova, cosí i soldati mercenari che vi sono, veduta la nostra gioventú pronta alle guardie e a tutti i fatti militari, ne riceveranno inestimabile allegrezza e animositá; certi che, essendo congiunti con loro i figliuoli nostri, non abbia a mancare da noi provisione o sforzo alcuno: la gioventú e gli altri che non andranno, si accenderanno tanto piú con questo esempio a esporsi, sempre che sará di bisogno, a tutte le fatiche e pericoli. Fate voi, senatori, le parole e i fatti de’ quali sono in esempio e negli occhi di tutta la cittá, fate, dico, a gara, ciascuno di voi che ha facoltá sufficienti, di fare descrivere in questo numero i vostri figliuoli acciò che sieno partecipi di tanta gloria; perché da questo nascerá non solo la difesa sicura e certa di Padova ma si acquisterá questa fama appresso a tutte le nazioni: che noi medesimi siamo quegli che col pericolo della propria vita difendiamo la libertá e la salute della piú degna patria e della piú nobile che sia in tutto il mondo. —
Fu udito con grandissima attenzione e approvazione, e messo con somma celeritá in esecuzione, il consiglio del prin-