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osservavano con mala fede la concordia fatta nuovamente co’ fiorentini. Ma in Pisa cresceva di giorno in giorno la strettezza del vivere, la quale non volendo i contadini piú tollerare, quegli capi de’ cittadini in mano de’ quali erano le deliberazioni publiche e che erano seguitati dalla piú parte della gioventú pisana, per addormentare i contadini con le arti consuete, introdusseno, adoperando per mezzo il signore di Piombino, pratica dello accordarsi co’ fiorentini, nella quale artificiosamente consumorono molti dí; essendo andato per questo Niccolò Machiavelli, secretario de’ fiorentini, a Piombino e molti imbasciadori de’ pisani, eletti de’ cittadini e de’ contadini. Ma era molto difficile il chiudere Pisa, perché ha la campagna larga montuosa e piena di fossi e di paludi, da potere male proibire che, di notte massime, non vi entrassino vettovaglie; atteso la prontezza di darne loro del paese de’ lucchesi, e la disposizione feroce de’ pisani che per condurvene si esponevano a ogni fatica e a ogni pericolo: le quali difficoltá per superare determinorno i capitani de’ fiorentini di fare tre parti dello esercito, acciocché diviso in piú luoghi potesse piú comodamente proibire l’entrare in Pisa. Collocoronne una parte a Mezzana fuora della porta alle Piaggie, la seconda a San Piero a Reno e a San Iacopo opposita alla porta di Lucca, la terza presso all’antichissimo tempio di San Piero in Grado che è tra Pisa e la foce d’Arno, e in ciascuno campo, bene fortificato, oltre a’ cavalli mille fanti; e per guardare meglio la via de’ monti, per la strada di Val d’Osole che va al monte a San Giuliano, si fece verso lo Spedale magno uno bastione capace di dugento cinquanta fanti: donde cresceva ogni dí la penuria de’ pisani. I quali, cercando di ottenere con le fraudi quello che giá disperavano di potere ottenere con la forza, ordinorno che Alfonso del Mutolo, giovane pisano di bassa condizione (il quale stato preso non molto prima da’ soldati de’ fiorentini avea ricevuto grandissimi benefici da colui [di] cui prigione era stato), offerisse per mezzo suo di dare furtivamente la porta che va a Lucca; disegnando, nel tempo medesimo che ’l campo che era a San Iacopo an-