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libro ottavo ‐ cap. v 275

chissimo uomo, negava di accettarla se non con patto che questi venissino in sua potestá. Però mandatevi genti a tenerla assediata, ed essendosi le genti viniziane, che continuamente diminuivano, fermate nel Campomarzio appresso a Verona perché i veronesi non avevano voluto riceverle dentro, il re camminò innanzi a Peschiera per acquistare la fortezza, essendosi giá arrenduta la terra; la quale come ebbeno cominciata a battere con l’artiglierie, vi entrorono per piccole rotture di muro con impeto grandissimo i fanti svizzeri e guasconi, ammazzando i fanti che in numero circa quattrocento vi erano dentro; e il capitano della fortezza che era medesimamente capitano della terra, gentiluomo viniziano, fatto prigione, fu per comandamento del re insieme col figliuolo a’ merli medesimi impiccato: inducendosi il re a questa crudeltá acciò che quegli che erano nella fortezza di Cremona, spaventati per questo supplicio, non si difendessino insino all’ultima ostinazione. Cosí aveva, in spazio di quindici dí dopo la vittoria, acquistato il re di Francia, dalla fortezza di Cremona in fuora, tutto quello che gli apparteneva per la divisione fatta a Cambrai: acquisto molto opportuno al ducato di Milano, e per il quale s’accrescevano le entrate regie, ciascuno anno, molto piú di dugentomila ducati.

Nel quale tempo, non si sentendo ancora in luogo alcuno l’armi del re de’ romani, aveva il pontefice assaltate le terre di Romagna con quattrocento uomini d’arme quattrocento cavalli leggieri e ottomila fanti, e con artiglierie del duca di Ferrara, il quale avea eletto gonfaloniere della Chiesa, titolo, secondo l’uso de’ tempi nostri, piú di degnitá che di autoritá; preposti a questo esercito Francesco da Castel del Rio cardinale di Pavia, con titolo di legato apostolico, e Francesco Maria della Rovere figliuolo giá di Giovanni suo fratello, il quale adottato in figliuolo di Guido Ubaldo duca di Urbino, zio materno, e confermata per l’autoritá del pontefice l’adozione nel concistorio, era l’anno dinanzi, morto lui senza altri figliuoli, succeduto in quel ducato. Con questo esercito avendo scorso da Cesena verso Cervia e venuti poi tra Imola e Faenza